Il Canal Grande (per i veneziani anche Canalazzo o “Canałaso”) è il principale canale di Venezia. Lungo circa 3800 metri (larghezza dai 30 ai 70 m, profondità media 5 m), divide in due parti il centro storico tracciando una “S” rovesciata che va dall’innesto del Ponte della Libertà al Bacino di San Marco.
È affiancato per tutta la lunghezza da magnifici edifici, in gran parte dei secoli tra il XII e il XVIII, che manifestano il benessere e l’arte creati dalla Repubblica di Venezia, rendendolo uno dei simboli della città. Ogni anno i veneziani vi rivivono tradizioni secolari della Serenissima come la Regata Storica.
«Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali,
ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un’immagine umana.»
(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)
Il Canal Grande in Video
“Venezia: viaggio tra i tesori del Canal Grande” è un programma di Alberto Angela e di Piero Angela.
In questa puntata Alberto Angela invita a un viaggio piccolo ma affascinante: i quattro chilometri scarsi del Canal Grande per scoprire i tanti straordinari edifici che si affacciano su questa strada d’acqua e rendono Venezia una città unica al mondo. Dietro ogni portone, sotto ogni cupola si nascondono tante storie. Visitando alcuni dei palazzi più illustri, si vedrà come vivevano le famiglie patrizie. Navigando sul Canal Grande, si scoprirà su che cosa si reggono i palazzi di Venezia, perché alcuni di loro sono storti, quali illustri personaggi vi hanno abitato. Ma Venezia non è una città museo, rimasta immobile nel tempo: lo testimonia anche il controverso nuovo ponte sul Canal Grande, il ponte disegnato dall’architetto Santiago Calatrava. Oggi vivere a Venezia è un privilegio invidiato da molti: qui tutto è diverso da una città normale: a Venezia insomma la vita ha un’altra dimensione, e si ha più tempo per ammirare le bellezze in cui si è immersi.
Il Ponte di Rialto
Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, insieme al ponte dell’Accademia, al ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande, nella città di Venezia. Dei quattro, il ponte di Rialto è il più antico e sicuramente il più famoso.
A detta delle cronache, il primo passaggio sul Canal Grande era costituito da un ponte di barche. Un ponte vero e proprio, poggiante su pali in legno, fu costruito da Nicolò Barattiero sotto il dogado di Sebastiano Ziani o di Orio Mastropiero (seconda metà del XII secolo)[1] e assunse il nome di “ponte della Moneta” visto che, presso l’estremità orientale dell’opera, sorgeva l’antica zecca.
La crescente importanza del mercato di Rialto sulla sponda orientale del canale fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250 fu sostituito da un ponte di legno strutturale. La struttura era costituita da due rampe inclinate che si congiungevano presso una sezione centrale mobile, che poteva essere sollevata per consentire il passaggio delle navi più alte. Data la stretta associazione con il mercato, il ponte cambiò nome e diventò Ponte di Rialto. Nella prima metà del XV secolo lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi. I proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla tesoreria di stato, contribuivano alla manutenzione del ponte.
Nel 1310 il ponte fu danneggiato nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo. Nel 1444 invece crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del marchese di Ferrara. Un altro crollo avvenne nel 1524.
Nel 1503 venne proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra. Nei decenni successivi vennero valutati diversi progetti. Nel 1551 le autorità veneziane indissero un bando per il rifacimento del ponte di Rialto. Venne nominata una commissione di tre provveditori sopra il ponte e le fabbriche di Rialto, costituita da Antonio Cappello, Tommaso Contarini e Vettor Grimani. Architetti famosi come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio, il Vignola e Michelangelo presentarono progetti di approccio classico, con diverse arcate, che non furono giudicati adatti alla situazione. Di Palladio esistono due proposte[2], che prevedono entrambe la razionalizzazione dell’intera area di Rialto, con due fori commerciali alle teste del ponte, secondo criteri ispirati al mondo antico, peraltro anticipati da fra Giocondo nel progetto del 1514.[3]
L’attuale ponte in pietra ad arcata unica, realizzato da Andrea Da Ponte in collaborazione col nipote Antonio Contin, fu completato nel 1591 durante il dogado di Pasquale Cicogna. Per quanto riguarda la progettazione, il da Ponte probabilmente ne fu il coordinatore, ma nella stessa sono accreditati anche Alvise Baldù e Vincenzo Scamozzi.[4] La struttura è molto simile a quella del precedente ponte in legno, segno della corretta concezione originale. Due rampe inclinate, con negozi su entrambi i lati, portano ad una sezione centrale. Tutto il ponte è coperto da un porticato. Il progetto fu da alcuni considerato fin troppo audace dal punto di vista ingegneristico, al punto che secondo l’architetto Vincenzo Scamozzi il ponte sarebbe crollato. Il ponte invece resiste tuttora, ed è diventato uno dei simboli architettonici di Venezia.
Fonte: Wikipedia
Vittore Carpaccio, “The Miracle of the Relic of the Cross at the Ponte di Rialto” Gallerie dell Accademia, Venice
Alberto Toso Fei: misteri, aneddoti, curiosità sulla più bella strada del mondo
Oltre le finestre dei palazzi sul Canal Grande, i più prestigiosi e importanti di Venezia, si nascondono le leggende, i misteri, le curiosità, gli intrighi e le passioni della Serenissima. Nelle loro stanze si è snodata, nei secoli, la storia millenaria della Repubblica. Dai loro balconi si sono affacciate le cortigiane più belle, i poeti più acclamati, i governanti più astuti, gli ospiti più prestigiosi, che hanno reso leggendaria la città lagunare.
“I segreti del Canal Grande” – pubblicato da Studio LT2 – racconta tutto questo “navigando” nella storia: è infatti percorrendo le rive della “strada più bella del mondo”, così come la definì l’ambasciatore di Francia Philippe de Commynes oltre cinque secoli fa – in un doppio viaggio De Citra e De Ultra, ovvero su un lato o sull’altro della città – che è possibile rivivere la storia della Serenissima attraverso le sue vicende, i suoi segreti o i semplici aneddoti, lasciandosi incantare dalle voci del passato: un percorso alla scoperta degli aspetti sconosciuti, curiosi e leggendari della Repubblica che, attraverso una lettura coinvolgente, fa conoscere un po’ di più Venezia con la sua storia straordinaria che prese piede tra le isole della laguna.
Muoversi sul Canal Grande
Durante la visita a Venezia non si può mancare un giro del Canal Grande dal vaporetto. I biglietti vanno acquistati sulla terraferma oppure, con un sovrapprezzo, direttamente sull’imbarcazione.
Ci sono diverse tariffe, basta individuare quella più conveniente in base alle proprie esigenze. Il servizio è gestito dall’ATCV, che si occupa dei trasporti pubblici in laguna. I biglietti si acquistano nelle tabaccherie, nelle edicole, nei bar e vanno obliterati prima di salire a bordo.
Le linee che interessano il Canal Grande sono quelle chiamate “Centro Città” e collegano alcuni punti di accesso come il Tronchetto, Piazzale Roma e la Stazione ferroviaria, con la Venezia dei monumenti e dei musei.
Molti lo ignorano, ma a Venezia c’è una speci di Taxi collettivo in gondola (traghetto) che attraversa il Canal Grande portando le persone da una sponda all’altra, senza bisogno di raggiungere il ponte più vicino. Le gondole, così le chiamano i veneziani, sono dei traghetti sui quali si sta in piedi e che collegano le due rive del Canal Grande. Il costo del biglietto per il traghetto veneziano è di 70 centesimi. Questo mezzo è molto usato dagli abitanti della città e può essere provato dal turista per vivere un momento da vero cittadino lagunare. I punti di partenza dei traghetti sono i seguenti: Santa Sofia, San Marcuola, Riva del Carbon, San Tomà, San Barnaba e Santa Maria del Giglio.
Se si ha esigenza di muoversi in fretta sulle acque della laguna, proprio come sulla terraferma può essere noleggiato un Taxi, imbarcazione riconoscibile dal numero di licenza impresso su una banda gialla, posta all’altezza del finestrino.